domenica 27 agosto 2017

Recensione: Le notti bianche

Titolo: Le notti bianche
Autore: Fedor Dostoevskij
Data di lettura: 14 agosto 2017
Trama: In una notte piena di stelle e in una San Pietroburgo innevata e vuota il nostro protagonista incontra una ragazza che piange, Nat'ska, della quale si innamora e alla quale inizia a raccontare la sua vita.
Recensione:
Era da tempo che volevo leggere questo breve romanzo di Dostoevskij perché tutti me ne parlavano molto bene e, sebbene mi sia piaciuto, ha un po' deluso le mie aspettative.

Cominciando dall'inizio, l'incipit mi è piaciuto moltissimo, mi sono subito immaginata la notte stellata e mi sono immersa nel racconto.

Il protagonista, del quale non viene detto il nome, è il classico uomo romantico: incapace di vivere nella realtà si rifugia nei sogni, nell'immaginazione e nei romanzi. "In sogno creo interi romanzi" afferma. Anche il narratore dice che parla come un romanzo e la stessa ragazza lo riconosce: "Voi raccontate in modo meraviglioso, ma raccontate in modo meno meraviglioso, giacché parlate come se leggesse un libro".

Finalmente uno dei film mentali (perdonatemi questa espressione più "moderna") del protagonista pare avverarsi: incontra una ragazza uguale a quella sognata. All'improvviso può provare nella realtà i forti sentimenti che ha vissuto in sogno. Al protagonista sembra di aver raggiunto la somma beatitudine.

Il racconto mi è piaciuto e continuo ad apprezzare Dostoevskij per i personaggi fortissimi che costruisce, infatti sono riuscita a provare allo stesso tempo disprezzo e poeta per quest'uomo, essenzialmente solo, che si nutre di immaginazione per vivere.
Tuttavia sono rimasta un po' delusa perché ci sono tutti i temi del Romanticismo (la notte, il sogno, la fuga dalla realtà, la solitudine) e io mi aspettavo qualcosa di più.

Voto: ☆☆☆☆