lunedì 10 dicembre 2018
Wish list natalizia
L'idea di questo post nasce dalla collaborazione con alcune simpatiche blogger che ho conosciuto grazie a Instagram: Nicole di Niicole scrive, Marika di Persa in un libro e Alice di Mangio libri a colazione.
Quanto vorrei che le persone che volessero farmi un regalo leggessero questa mia wish list "librosa"... non farebbero nessuna fatica a trovare cosa regalarmi! *-*
Ecco infatti 5 tra i libri che vorrei assolutamente leggere e possedere:
I miserabili di Victor Hugo
Questo libro è un grande classico, ma io, pur amando la Francia e la letteratura francese non l'ho mai letto perché non l'ho trovato in casa (e ai tempi in cui frequentavo la biblioteca non ero interessata alla sezione francese). Ora invece voglio assolutamente leggerlo, anche perché mi interessano i temi affrontati.
Alla peggio, lo prenderò in prestito in biblioteca...
Il motivo di un successo tanto vasto e durevole è semplice: la straordinaria capacità di Hugo di sintetizzare in queste pagine la sua vocazione poetico-simbolica e quella realistico-sociale e dare vita così a un'opera in cui le vicende dei tanti, indimenticabili personaggi (la dolce Cosette, il forzato Valjean, il poliziotto Javert, lo spregevole Thénadier...) si intrecciano con la storia del popolo di Parigi, vero protagonista, e con la rievocazione dei momenti cruciali della sua epopea, dalla battaglia di Waterloo ai moti insurrezionali del 1832. C'è tutto in questo romanzo: l'amore, il dolore, la felicità, la morte e la rinascita. Tutto ciò che travalica il tempo e tocca l'essenza degli uomini: ecco perché I miserabili non è solo una pietra miliare della letteratura dell'Ottocento o il grandioso affresco di una metropoli industriale, ma soprattutto un'opera d'arte assoluta, un libro vivo che continua a travolgere i lettori.
Le avventure di Numero Primo di Marco Paolini e Gianfranco Bettin
L'anno scorso, proprio a dicembre, ho visto a teatro l'omonimo spettacolo recitato sotto forma di monologo da Marco Paolini, attore insuperabile in fatto di monologhi (se non avete mai visto un suo spettacolo, ve lo consiglio, io l'ho visto anche nel Galileo di Brecht ed è fenomenale). Ho adorato questo spettacolo, ma Paolini stesso ha detto che il finale del libro non è proprio uguale, quindi devo assolutamente leggerlo!
Numero Primo è il nome scelto per sé da uno strano bambino, che irrompe nella vita di Ettore, fotoreporter di guerra che a quasi sessant'anni si ritrova a fargli da padre. È stato desiderato e pensato da una madre scienziata, ma concepito e messo al mondo da un'intelligenza artificiale avanzatissima, tanto da aver sviluppato una coscienza. Non è una creatura uguale alle altre, non conosce quasi niente, tutto gli appare nuovo, bello; possiede il dono di trovare la magia nelle cose più comuni e, quando non la trova, di crearla. E le cose che non sa, le impara subito, per mezzo di misteriose connessioni. Chi lo incontra si riscopre diverso, migliore. Di lui si accorgono anche gli osservatori di una multinazionale, un Erode tecnologico che, dietro la facciata filantropica, nasconde un'oscura volontà di potenza. Così Ettore e Numero sono costretti a fuggire e a nascondersi. Ad aiutarli, una folla di personaggi bizzarri: scienziati rasta in grado di salvare Venezia dall'acqua alta, parcheggiatori abusivi che gestiscono nuove forme di ospitalità diffusa, commercianti sardo-cinesi, giostrai con il cuore grande e una lunga storia di resistenza. Lieve come una favola, vero come un reportage, "Le avventure di Numero Primo" ci regala storie e riflessioni a non finire, e soprattutto un protagonista del quale è impossibile non innamorarsi.
Fine pena: ora di Fulvio Tassone
Anche di questo libro ho visto lo spettacolo teatrale, sempre nel dicembre scorso (capite da quanto tempo voglio leggere i libri che ho inserito in questa wish list? XD) e penso che sia lo spettacolo più bello che io abbia visto lo scorso anno, anche se sono stata fortunata perchè ne ho visti di bellissimi.
Una corrispondenza durata ventisei anni tra un ergastolano e il suo giudice. Non è un romanzo di invenzione, né un saggio sulle carceri, non enuncia teorie, ma si chiede come conciliare la domanda di sicurezza sociale e la detenzione a vita con il dettato costituzionale del valore riabilitativo della pena, senza dimenticare l’attenzione al percorso umano di qualsiasi condannato. Una storia vera, un’opera che scuote e commuove.
Il libro della Polvere di Philip Pullman
Queste oscure materie è da sempre il mio fantasy preferito, ma a discapito del genere, non è un libro per bambini. O meglio, i bambini lo possono sicuramente leggere, ma in realtà l'autore affronta molte tematiche comprensibili dagli adulti, come quella del libero arbitrio, che, come ho scritto, mi sembra si possa vedere anche nell'idea della Polvere. Dopo la mia riflessione, non vedo l'ora di leggere questo libro *-*
«L’idea della Polvere è sempre stata presente in Queste oscure materie. Pian piano lungo la storia la Polvere ha assunto una forma sempre più definita, ma con questo romanzo ho scelto di tornare in quel mondo per raccontarla a fondo», spiega Pullman «È quindi con grande piacere e una forte emozione che posso finalmente soddisfare la loro curiosità (e anche la mia) su questo libro. La prima informazione che posso dare è che Lyra si trova al centro della storia. Il libro infatti si apre e si chiude con vicende che la riguardano. Ho sempre desiderato raccontare la sua vita al Jordan College e, pensandoci e ripensandoci, ho scoperto che lì si nascondeva una storia intera, che iniziava quando Lyra era ancora bambina e si chiuderà con lei ormai adulta. Questo romanzo e il successivo copriranno due parti della vita di Lyra: partendo dall’inizio e tornando a lei vent’anni dopo l’ultimo libro.»
Misteriosa di Elisabetta Gnone
Dulcis in fundo, un libro per bambini, anche se, come direbbe Joanna Spyri (la scrittrice di Heidi) un libro per bambini è anche un libro per chi ama i bambini... e per chi conserva sempre una parte bambina dentro, direi io. Fairy Oak di Elisabetta Gnone è stato il libro della mia infanzia e due anni fa sono andata a sentire la sua presentazione di Olga di Carta a Tempo di Libri... Lei è bravissima a raccontare ai bambini, dunque mi sono convinta che anche quella nuova saga mi sarebbe piaciuta e così è stato. Misteriosa è il terzo libro della saga ed è uscito recentemente (ma io devo recuperrare anche il secondo ^^").
Cosa significa diventare grandi? E come si fa? «Crescere è una faccenda complicata» direbbe il professor Debrìs, e Olga lo sa bene: per rassicurare una giovane amica, che di crescere non vuole sentire parlare, le racconta la storia di una bambina a cui i vestiti stavano sempre troppo grandi, anche se l'etichetta riportava la sua età, o la sua taglia, e che saltava nei disegni per fuggire dalla realtà. La storia di Misteriosa è la storia di chi fatica a trovare il proprio posto nel mondo, fugge da responsabilità e doveri, incapace di assumersene il carico, e combatte strenuamente per restare fanciullo. È anche, però, la storia di una bambina che non si arrende. Una storia che farà ridere, pensare e spalancare gli occhi per lo stupore; e che rassicurerà Olga, i suoi amici e i lettori di tutte le età su un punto, che è certo: per diventare splendidi adulti occorre restare un po' bambini.
domenica 18 novembre 2018
Una riflessione su Queste Oscure Materie
Buon pomeriggio a tutti, Gufetti!
Quella di oggi non è una vera recensione, bensì una riflessione sulla mia trilogia fantasy preferita Queste oscure materie che ho letto e riletto più volte e che vorrei rileggere ancora, perché ogni volta scopro qualcosa di nuovo.
La piccola riflessione di oggi si concentra su una delle tematiche affrontate da Philip Pullman che a me sta molto a cuore, ossia il libero arbitrio.
Mi ricordo che, quando alla tenera età di 8 anni vidi "La bussola d'oro" (primo libro della trilogia) mia madre, pur odiando i fantasy, si fermò a vederlo con me e alla fine disse: 《È un bellissimo film sul libero arbitrio》.
Poiché il film mi era piaciuto, comprai la trilogia e la storia mi prese così tanto che non pensai più al libero arbitrio, a parte nel un momento in cui l'aviatore Lee Scoresby si chiede che fine abbia fatto il suo libero arbitrio.
Probabilmente ero troppo piccola per capire a fondo cosa significasse il libero arbitrio.
Ora però, dopo aver studiato alle superiori la riforma protestante, ho capito l'importanza e la bellezza del libero arbitrio, che prima consideravo ovvio, mi è venuta voglia di rileggere "Queste Oscure Materie" per capire dov'è il libero arbitrio che era tanto piaciuto a mia madre.
Poiché purtroppo non ho molto tempo per leggere e ho accumulato tanti libri nuovi da leggere, non posso dedicarmi a questa piacevole rilettura e ho cercato di capirlo ripensando alla trama.
Credo che il libero arbitrio si veda nella Polvere. Infatti la Polvere si deposita sui ragazzi quando si sviluppano e diventano adulti, quindi, non possedendo più l'innocenza dei bambini, sono giudicabili per le loro scelte, siano esse verso il bene o verso il male. Per questo l'Intendenza Generale per l'Oblazione cerca, attraverso un intervento, di impedire che la Polvere si depositi sui ragazzi. Cerca quindi di impedire che loro possano arrivare all'età in cui possono compiere il male, ma così facendo li priva del loro libero arbitrio. Per questo non vedo l'ora di leggere il sequel uscito l'anno scorso e intitolato "Il libro della Polvere".
mercoledì 8 agosto 2018
WWW Wednesday - summer
Buongiorno a tutti, Gufetti!
Gli esami sono finiti e finalmente sono in ferie, quindi posso provare ad aggiornare un po' il blog :)
Cosa sto leggendo?
Ho ripreso a leggere Dio e il computer di Roberto Vacca, una storia molto intrigante, scritta agli inizi degli anni '80, che racconta di una società informatica che vuole creare un supercomputer.
Cosa ho appena finito di leggere?
Il De profundis di Oscar Wilde, libri che mi è piaciuto moltissimo *-*
Cosa leggerò?
Per il gruppo di lettura devo leggere La strada di Cormac McCarthy, fortunatamente è un libro che era nella mia WL.
E voi? Quali sono le vostre letture in questa calda estate?
mercoledì 23 maggio 2018
WWW Wednesday
Ciao a tutti, Gufetti del Bosco!
Sto cercando di riprendere a postare le solite rubriche e a breve posterò anche una nuova recensione.
Cosa sto leggendo?
Sto rileggendo "Il delitto del conte Neville" di Amelie Nothomb per il gruppo di lettura del mio paese. Infatti mi ricordo che quando lo avevo letto, avevo fatto una certa riflessione sul libro, ma non mi ricordo quale e spero che rileggendolo mi torni in mente.
Cosa ho appena finito di leggere?
"Corrotto" di Ben Joullan. Un libro particolare, di cui spero di postare presto la recensione.
Cosa leggerò?
Probabilmente riprenderò a leggere a luglio per via degli esami universitari. Comunque sia vorrei riprendere Il Signore degli anelli, dato che mi manca l'ultimo libro della trilogia.
E voi? Come stanno andando le vostre letture?
venerdì 18 maggio 2018
Pensieri e Parole #43- Calvino
Cari Gufetti,
Riprendo a scrivere il mio blog con una rubrica che avevo abbandonato da tempo: Pensieri e Parole, nella quale condividevo con voi una citazione e un mio pensiero sulla suddetta. Penso di essere arrivata alla citazione n.43, che ora vi lascio.
Prendete la vita con leggerezza, che non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore.
-Italo Calvino
La frase è attribuita a Calvino, in particolare alla "Lezione americana" sulla Leggerezza, tuttavia nel libro non si trova questa frase. Forse l'ha pronunciata in pubblico, forse è solo una sintesi di un concerto che però è espresso nella Leggerezza.
Comunque sia, questa frase sta diventando il mio stile di vita, infatti penso che a volte una persona si concentri troppo su una questione, senz'altro grave o importante e talmente dà importanza alla questione, che arriva a fossilizzarsi su di essa, facendola diventare un macigno che continua a gravare sulla sua vita e che non permette di vivere serenamente. Per questo ritengo che a volte sia necessario essere un po' "leggeri" e non superficiali, riconoscendo la gravità del problema, ma sapendo andare oltre, proprio come dice Calvino nella Leggerezza facendo riferimento a un immagine del Decameron: Cavalcante è in un cimitero ed è schernito da un gruppo di persone, ma con un balzo leggero salta al di là delle tombe e se ne va.
Cosa ne pensate? Ritenete che questo tipo di leggerezza sia necessaria?