giovedì 5 marzo 2020

Recensione: "Un tenebroso affare" di Balzac


Il primo noir della letteratura


Finalmente è arrivata la recensione del primo libro che ho letto nel 2020:             Un tenebroso affare di Honorè de Balzac.


Il romanzo trae spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto nella Francia degli anni '30 dell'Ottocento, tra la rivoluzione e la restaurazione monarchia, con Napoleone in ascesa (Napoleone che farà anche la sua comparsa verso la fine del libro).

Il primo personaggio che entra in scena è Michu, un fattore della campagna francese che gestisce la proprietà di Godrenville. Nella sua descrizione, che ricorda la tecnica del Lombroso, sembra un personaggio abietto e negativo, il lettore si aspetta che faccia una brutta fine e sei quasi contento di questo, ma poi arriverà a simpatizzare per lui. Qui si intravede la ricerca antropologica che Balzac stava conducendo in quel periodo e che lo porterà alla sua opera principale, La Commedia Umana.
Tuttavia il personaggio che traina fino alla fine la vicenda è mademoiselle Laurence de Cinq-cygn, simbolo di una aristocrazia indomita che odia Napoleone e trama per il ritorno dei Borboni. Una donna forte, come le sue nobili antenate, coraggiosa, orgogliosa e astuta, ma che nel corso della vicenda imparerà anche a riconoscere il limite.

Balzac descrive gli intrighi di potere tipici di quel periodo di transizione in cui tutti fingono di collaborare l'uno con l'altro, ma in realtà cercano sempre un modo per tenere in scacco l'altro e uscire indenni dalle situazioni. Queste trame rendono tenebroso e oscuro l'affare in cui vengono implicati Michu, mademoiselle Laurence de Cinq-cygn e i suoi cugini, un caso che Balzac descrive in maniera da far perdere il lettore e a far crescere in lui il desiderio di scoprire come siano andate veramente le cose.

La prima parte del romanzo è abbastanza lenta e molto descrittiva, probabilmente anche perché il romanzo veniva raccontato a puntate, ma i capitoli si interrompono sempre in modo da creare suspense. La seconda parte invece coinvolge molto di più il lettore che rimane invischiato nelle macchinazioni dei personaggi politici, il ritmo è serrato, ma non si corre verso il finale, infatti Balzac ci regala un excursus sulla legge e sui tribunali francesi in quel periodo. Il fatto che l'esito del processo non risolva la situazione mi è molto piaciuto, ma qui arriva quella che io ritengo essere la parte più debole: il finale.
Il finale non mi ha convinto, il libro poteva finire un capitolo prima e lasciare tutto irrisolto, un vero "tenebroso affare". Non mi ha convinto perché l'agnizione avviene in maniera decisamente scollegata dal resto dei fatti, a distanza di tempo. Da un lato è un bell'espediente che sicuramente funziona, dall'altro ha avuto in me l'effetto di smorzare il pathos che l'autore aveva così abilmente creato e che era culminato nel processo e nel suo esito.

Complessivamente una lettura coinvolgente, anche se non molto scorrevole, la voglia di scoprire quale sia il "fattaccio" oggetto del titolo mi ha trainato verso la fine. Interessante perché è uno dei primi noir della letteratura, infatti troviamo i tipici elementi che caratterizzeranno il genere a partire dagli inizio del Novecento: i protagonisti sono i sospettati esecutori del caso attorno a cui ruota tutto il racconto, e hanno tutti delle qualità auto-distruttive, a partire da Michu, provocatorio e brusco in ogni sua azione, mademoiselle Laurence de Cinq-cygn, troppo ribelle e orgogliosa, e i suoi cugini, i De Simeuse, che tramando per il ritorno dei Borboni. Inoltre il sistema legale e politico è facilmente influenzabile, se non addirittura corrotto, e alla fine a trionfare non sarà la giustizia, ma i furbi e coloro che sapranno scendere a compromessi.

Ci sono anche alcuni elementi dei polizieschi come la dinamica dell'indagine della polizia francese per ricostruire la trama dell'avvenimento.

Voto: ☆☆☆☆/5


Scheda libro:


Titolo: Un tenebroso affare
Autore: Honorè De Balzac
Anno di pubblicazione: 1841
Lingua originale: francese









P.s. Occorre menzionare che la piacevolezza della lettura è stata data anche dalla vecchia edizione della Newton Compton con delle bellissime note utili e funzionali.

2 commenti:

  1. Che bello leggerti ♥ Un libro impegnativo insomma, come molti libri che si possono definire letteratura. Balzac è uno degli autori che mi affascina ma mi fa paura al contempo, un po' come Tolstoy di cui alla fine avevo letto Anna Karenina perchè Guerra e Pace mi intimoriva troppo XD
    Sembra un giallo di altri tempi con elementi più descrittivi, che si sofferma anche sui meccanismi che ci sono alla base :)

    RispondiElimina
  2. Grazie Francy <3 Io non avevo mai letto nulla di Balzac, ma credo sia una buona lettura da cui partire, anche perché non è voluminoso, sono poco meno di 200 pagine :)

    RispondiElimina

Grazie per essere arrivato fin qua! Fammi sapere cosa ne pensi con un commento :)