lunedì 21 aprile 2014

Il segreto delle parole #13- Drago

 

Ecco la parola di quest'oggi: drago!
È una parola davvero curiosa e deriva dalla radice indoeuropea derk-, dork-, drk- che significa "guardare intensamente, fulminare con lo sguardo".  Da questa radice esce fuori la parola greca (e latina) "dracon", che vuol dire "rettile grande e minaccioso", quindi anche "drago". Infatti per tutta l'antichità c'era la credenza che i rettili avessero un particolare potere negli occhi, che paralizzavano, incenerivano o pietrificavano chi incrociava il loro sguardo. Un esempio di questa credenza è il Serpente Piumato dei Maya (e chi ha letto "Nina e la maledizione del Serpente Piumato" di Moony Witcher lo sa bene) oppure il Basilisco, che, come sappiamo grazie a Harry Potter (o almeno, io lo so grazie a questo xD) ha uno sguardo che pietrifica o uccide le vittime.
Un altro esempio è la celebre Gorgone Medusa, che aveva il potere di pietrificare chi la guardava. In realtà non era lei a pietrificare, ma i serpenti che aveva tra i capelli.
I Vichinghi invece ponevano un drago sulla prua delle loro navi. (chiamate appunto Drakar) per spaventare i nemici, ritenendo anche loro che lo sguardo del drago avesse uno straordinario potere.
Nel mondo ebraico il drago diventa un simbolo negativo, legato alla terra, e per il suo potere di provocare la morte delle persone era considerato una figura demoniaca.
Invece in Oriente il drago è visto come una figura positiva e per il fatto che, in quanto rettile, muti di continuo la pelle, simboleggia l'eternità ed è collegato alla ciclicità del tempo.

Spero che questa parola vi abbia interessato, alla prossima e buona Pasquetta!

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