Titolo: Acido Solforico
Scrittore: Amelie Nothomb
Casa editrice: Voland
Anno di pubblicazione: 2005
Lingua originale: Francese
Riconoscimenti: //
Data di lettura: ottobre 2012
Trama: Gente comune viene reclutata per un reality show chiamato "Concentramento" che riproduce la vita in un campo di concentramento. La cosa terribile è che gli spettatori provano piacere a vedere degli innocenti che soffrono e muoiono, tant'è che l'audience sale sempre di più. Ma c'è una donna, una prigioniera, che non accetta questo reality e cerca di aprire gli occhi ai telespettatori; infatti se loro smetteranno di guardare "Concentramento", forse l'inutile massacro cesserà.
Recensione: "Venne il momento in cui la sofferenza altrui non li sfamò più: ne pretesero lo spettacolo" Un incipit come questo mi invoglia subito alla lettura. Infatti io, che odio i reality show, ho trovato estremamente interessante e geniale un'idea del genere. La perversità dell'uomo lo spinge a mettere in scena la grande tragedia avvenuta nei campi di concentramento soltanto per far divertire la gente. Che cinismo! Cinismo dei produttori, ma soprattutto degli spettatori che assistono senza dire nulla anzi, sono entusiasti del reality.
I protagonisti sono Pannonique, prigioniera coraggiosa che non può tollerare ciò che stanno facendo a lei e ad altre persone innocenti e Zedna, ragazza per nulla speciale, ma invidiosa, che viene scelta per fare la kapò. Entrambe sono caratterizzate molto bene; ammiro la determinazione di Pannonique e anche il coraggio finale di Zedna.
Forse vi chiederete il perchè del titolo e ora mi voglio proprio soffermare su questo, ma attenzione è SPOILER!
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Zedna si innamora di Pannonique e quest'ultima decide di sfruttare la situazione per salvare se stessa e tutti gli altri deportati. Giunti al momento dell'eliminazione, quando i telespettatori devono votare chi deve essere ucciso, Pannonique si offre per essere uccisa al posto di una sua compagna, creando un grande scalpore. Zedna però non può accettare che il suo amore muoia, quindi minaccia di far saltare tutto con una bottiglia di acido solforico, se non liberano i prigionieri.
Tutti sono spaventati, non si aspettavano una simile reazione, ma per non rischiare, liberano i deportati.
Pannonique accusa gli spettatori di essere la causa di tutto l'accaduto e, uscita dal campo, fa firmare una nuova legge che farà si che una simile esperienza non accada più.
-Fine spoiler-
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Con questo romanzo la Nothomb lancia una critica al mondo dei reality show e mette in mostra ciò a cui può, per assurdo, arrivare. Trovo che in questo mondo teledipendente sia molto efficace.
Trovo che l'unica pecca del libro sia la mancata spiegazione del come si è arrivati a concepire un simile reality. Ma volendo essere, credo, una critica e uno spunto su cui discutere, ciò non importa più di tanto e premio l'originalità e la genialità dell'idea con il punteggio pieno.
Un'ultima cosa: tutte le persone alle quali ho raccontato questo libro, l'hanno trovato molto simile ad Hunger Games (che è posteriore). In effetti per molti versi si assomigliano, come ad esempio per il fatto che sono entrambi show la maggior parte dei partecipanti muore e alle fans di Hunger Games (come me) Pannonique che si offre al posto della compagna ricorda molto Katniss che si offre volontaria come tributo al posto della sorella. Ma le somiglianze finiscono qui, vi garantisco che i due libri non si assomigliano per niente, anche se forse la trama potrebbe creare l'inganno. Infatti anche gli elementi simili citati sopra sono in contesti completamente diversi, tant'è che se non fosse stato per le mie amiche non mi sarebbe mai venuto in mente un paragone con Hunger Games.
Concludo dicendo che, poichè ho amato molto lo stile della Nothomb, ho letto altri suoi libri, che si sono rivelati molto interessanti e di cui vi parlerò in recensioni future.
Citazione: Venne il momento in cui la sofferenza altrui non li sfamò più: ne pretesero lo spettacolo.
Voto:
Scrittore: Amelie Nothomb
Casa editrice: Voland
Anno di pubblicazione: 2005
Lingua originale: Francese
Riconoscimenti: //
Data di lettura: ottobre 2012
Trama: Gente comune viene reclutata per un reality show chiamato "Concentramento" che riproduce la vita in un campo di concentramento. La cosa terribile è che gli spettatori provano piacere a vedere degli innocenti che soffrono e muoiono, tant'è che l'audience sale sempre di più. Ma c'è una donna, una prigioniera, che non accetta questo reality e cerca di aprire gli occhi ai telespettatori; infatti se loro smetteranno di guardare "Concentramento", forse l'inutile massacro cesserà.
Recensione: "Venne il momento in cui la sofferenza altrui non li sfamò più: ne pretesero lo spettacolo" Un incipit come questo mi invoglia subito alla lettura. Infatti io, che odio i reality show, ho trovato estremamente interessante e geniale un'idea del genere. La perversità dell'uomo lo spinge a mettere in scena la grande tragedia avvenuta nei campi di concentramento soltanto per far divertire la gente. Che cinismo! Cinismo dei produttori, ma soprattutto degli spettatori che assistono senza dire nulla anzi, sono entusiasti del reality.
I protagonisti sono Pannonique, prigioniera coraggiosa che non può tollerare ciò che stanno facendo a lei e ad altre persone innocenti e Zedna, ragazza per nulla speciale, ma invidiosa, che viene scelta per fare la kapò. Entrambe sono caratterizzate molto bene; ammiro la determinazione di Pannonique e anche il coraggio finale di Zedna.
Forse vi chiederete il perchè del titolo e ora mi voglio proprio soffermare su questo, ma attenzione è SPOILER!
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Zedna si innamora di Pannonique e quest'ultima decide di sfruttare la situazione per salvare se stessa e tutti gli altri deportati. Giunti al momento dell'eliminazione, quando i telespettatori devono votare chi deve essere ucciso, Pannonique si offre per essere uccisa al posto di una sua compagna, creando un grande scalpore. Zedna però non può accettare che il suo amore muoia, quindi minaccia di far saltare tutto con una bottiglia di acido solforico, se non liberano i prigionieri.
Tutti sono spaventati, non si aspettavano una simile reazione, ma per non rischiare, liberano i deportati.
Pannonique accusa gli spettatori di essere la causa di tutto l'accaduto e, uscita dal campo, fa firmare una nuova legge che farà si che una simile esperienza non accada più.
-Fine spoiler-
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Con questo romanzo la Nothomb lancia una critica al mondo dei reality show e mette in mostra ciò a cui può, per assurdo, arrivare. Trovo che in questo mondo teledipendente sia molto efficace.
Trovo che l'unica pecca del libro sia la mancata spiegazione del come si è arrivati a concepire un simile reality. Ma volendo essere, credo, una critica e uno spunto su cui discutere, ciò non importa più di tanto e premio l'originalità e la genialità dell'idea con il punteggio pieno.
Un'ultima cosa: tutte le persone alle quali ho raccontato questo libro, l'hanno trovato molto simile ad Hunger Games (che è posteriore). In effetti per molti versi si assomigliano, come ad esempio per il fatto che sono entrambi show la maggior parte dei partecipanti muore e alle fans di Hunger Games (come me) Pannonique che si offre al posto della compagna ricorda molto Katniss che si offre volontaria come tributo al posto della sorella. Ma le somiglianze finiscono qui, vi garantisco che i due libri non si assomigliano per niente, anche se forse la trama potrebbe creare l'inganno. Infatti anche gli elementi simili citati sopra sono in contesti completamente diversi, tant'è che se non fosse stato per le mie amiche non mi sarebbe mai venuto in mente un paragone con Hunger Games.
Concludo dicendo che, poichè ho amato molto lo stile della Nothomb, ho letto altri suoi libri, che si sono rivelati molto interessanti e di cui vi parlerò in recensioni future.
Citazione: Venne il momento in cui la sofferenza altrui non li sfamò più: ne pretesero lo spettacolo.
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