mercoledì 22 gennaio 2014

Recensione: Ritorno a Pompei


Titolo: Ritorno a Pompei
Autrice: Ameliè Nothomb
Casa editrice: Voland
Anno di pubblicazione: 1999
Lingua originale: Francese
Data di lettura: 17 gennaio 2014
Riconoscimenti: //
Trama: Nel 1995 Ameliè elabora una teoria a riguardo dell'eruzione che ha seppellito sotto uno strato di lava Pompei, nel 78 d.C. permettendo ai moderni di conoscere la civiltà romana: degli archeologi del futuro hanno prodotto quest'eruzione per salvare una parte della civiltà romana. Tutti pensano che questa sia un'ipotesi impossibile, eppure Ameliè viene rapita da Celsius, una mente geniale del 2580. Infatti è successo proprio quello che Ameliè aveva ipotizzato e ora per gli uomini del 2580 lei rappresenta un pericolo.
Recensione: Quando leggo i libri di questa autrice penso sempre: è pazza o è geniale? Ma decisamente è geniale.
Benvenuti dunque nel futuro, un futuro in cui la popolazione è suddivisa in caste per bellezza e intelligenza. È un futuro governato da un Tiranno, in cui il Sud non esiste. Infatti a seguito di una guerra, si è deciso di distruggere il Sud perchè abitato da poveri, e la povertà è la cosa che da più fastidio perchè fa pensare che se tu sei ricco, potresti dare qualcosa al povero affinchè non viva più così miseramente. Ma Celsius, mente più genial del tempo, ama il Sud e l'antichità e decide di salvare una parte di esso, la parte più bella e cioè Pompei, così provoca un'eruzione vulcanica.
Poichè però Ameliè ha scoperto il segreto, viene rapita per ordine del Tiranno, che ordina a Celsius di occuparsi di Ameliè e di non farla più tornare alla sua epoca. Inizia così un dialogo tra carceriere e prigioniera, che hanno opinioni molto diverse.
Trovo che l'idea dell'eruzione sia geniale, così come quella del dialogo tra questi due personaggi, appartenenti a epoche così diverse.
Ameliè viene considerata come una donna brutta e stupida, secondo i canoni del 2580, ma é decisamente più aperta mentalmente di Celsius, che pure ha un Q. I. di 190, perchè prova dei sentimenti.
Celsius invece è amorale, non è un personaggio malvagio, semplicemente non riesce a concepire i sentimenti come l'affetto o la nostalgia. Anche se in realtà, proseguendo nella lettura, scopriamo che un po' di amore lo prova anche lui, per la città di Pompei.
Mi ha un po' sorpreso il finale, anche se è plausibilissimo e in qualche modo bisognava venire a capo della situazione.
CitazioniUn'assurdità è accettata da 4000 anni e formalmente si chiama realtà. E funziona.
Voto

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