mercoledì 8 gennaio 2014

Scrittore del mese di gennaio- Luis Sepulveda


Ecco lo scrittore di gennaio: Luis Sepulveda!

 
Luis Sepulveda nasce il 4 ottobre del 1949 in una camera d'albergo di Ovalle, nel Cile da genitori in fuga a causa di una denuncia (alla cui base c'erano ragioni politiche). Così egli passa i primi anni della sua vita a Valparaìso, in compagnia del nonno paterno e di Salgari, Conrad e Melville, che ben presto gli trasmettono l'amore per la scrittura e per l'avventura.
Da adolescente si iscrive a Gioventù comunista e diviene redattore del quotidiano "Clarìn". A soli vent'anni ottiene il Premio Casa de las Americas con il suo primo libro di racconti, "Crònicas de Pedro Nadie", e a seguire, una borsa di studio per corsi di drammaturgia della durata di cinque anni, presso l'Università Lomonosov di Mosca. Ma resta nella capitale russa solo 4 mesi : per "atteggiamenti contrari alla morale pubblica" viene infatti espulso.
Ritorna in Cile, ma ha contrasti con il padre, viene allontanato dalla Gioventù comunista e così decide di militare tra le file dell'Ejercito de Liberacion Nacional in Bolivia.
Tornato in Cile entra a far parte del partito socialista e della guardia personale di Salvador Allende.
A seguito del colpo di stato del 1973 e la dittatura del generale Pinochet, Sepulveda viene catturato, torturato e imprigionato. Per due volte deve intervenire Amnesty International, che gli permette di essere scarcerato, e di commutare la condanna a morte in un esilio della durata di otto anni.
Invece di volare in Svezia, dove gli era stata promessa la cattedra di drammaturgia presso l'Università di Uppsala, Sepulveda partecipa alla spedizione dell'UNESCO in Amazzonia e per sette mesi dunque vive lì.
Dopo aver ottenuto la cittadinanza nicaraguese e aver vissuto ad Amburgo, dal 1982 al 1986 lavora con Greenpeace. Dal 1996 vive a Gijon, in Spagna, con la compagna Carmen, i figli, e il cane Zarko.

Dal punto di vista letterario Sepulveda ha la capacità di essere lirico, essenziale e toccante; ma nei suoi scritti vi è anche fortezza, audacia, senso critico e coraggio: crede nella parola, non ha paura di usarla, sia che si tratti di temi soffusi, poetici e intensi, sia che si tratti di denuncia, di rabbia, di speranza e di ardore. 

Da "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" è stata tratta una versione a cartoni animati, diretta da Enzo D'Alò.

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